Basato sul racconto di fantascienza “Storia della tua vita” di Ted Chiang, Arrival è un film particolare ed intenso che gli amanti dei trhiller-scientifici potranno apprezzare, ma che risulterà di difficile comprensione a chi ama gli sci-fi movie d’azione pieni d’esplosioni o di mostri. Dodici astronavi appaiono in vari continenti e nazioni del mondo, la linguista Louise Banks viene selezionata per far parete della squadra di “primo contatto” del “guscio” (il soprannome dato alle navi aliene) atterrato in Montana, insieme a lei il fisico teorico Ian Donnelly ed il colonnello Weber dell’esercito americano.

Regista- Denis Villeneuve.
Genere-Fantascienza.
Distribuzione-Warner Bros.

La squadra entra in contatto con una coppia di alieni che chiamano “eptapodi”, per via dei sette arti di cui sono provvisti, Ian soprannomina gli alieni Abbott e Costello (Tom e Jerry nella traduzione italiana), Louise comprende subito l’impossibilità di instaurare una comunicazione verbale vista l’estrema differenza negli apparati vocali di umani ed alieni. Tuttavia scopre che sono in grado di comunicare visivamente con la loro lingua scritta, emettendo da uno dei loro tentacoli uno sbuffo di gas che assume una forma circolare, la linguista scopre così che tutte le loro frasi sono palindrome e rispecchiano la non-linearità della percezione del tempo che hanno gli alieni.

Questa è detta “ipotesi di Sapir-Whorf” o ”ipotesi della relatività linguistica” ed afferma che lo sviluppo cognitivo di ogni essere umano è influenzata dalla lingua parlata, di conseguenza il modo di esprimersi determina il modo di pensare, la percezione del tempo degli alieni può quindi essere acquisita dagli esseri umani imparando il linguaggio extra-terrestre.

Mano a mano che Louise padroneggia il vocabolario alieno, diventa in grado di “vedere” avvenimenti futuri della sua vita, come il matrimonio con Ian o la nascita della loro figlia, ma quando finalmente chiede agli alieni il motivo della loro venuta i simboli vengono tradotti come “offrire arma”, purtroppo l’ambiguità nella traduzione si ripete con tutte le squadre di contatto nei vari siti di atterraggio portando la paranoia dei militari al massimo, Cina, Russia e Pakistan interrompono i contatti con gli alieni e gli altri gruppi di comunicazione preparandosi ad attaccare le navi.

Louise deve quindi tentare il tutto per tutto in un ultimo tentativo di contatto, anche a costo di infrangere gli ordini ricevuti dalle autorità militari, per provare che gli alieni non hanno intenzioni ostili, altro non aggiungo, per non rovinare il finale, “Arrival” è veramente un bel film sci-fi in cui sono i “concetti” a stupire e non gli effetti speciali (che ci sono e pure ben fatti), decisamente bello anche dal punto di vista della colonna sonora che manterrà la tensione alta, scena per scena fino alla conclusione.

D.A.

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