Mary Poppins il musical, nasce dall’unione tra il celebre romanzo di Pamela Lyndon Travers e l’omonimo film Disney del 1964 diretto da Robert Stevenson, basato appunto sul romanzo della Travers.
L’autrice del romanzo, Pamela Lyndon Travers, è anche protagonista del film Saving Mr. Banks del 2013, che racconta la sua vita ed i rapporti di amicizia e lavoro, tra lei e Walt Disney negli anni ’60, durante la lavorazione del film Mary Poppins, rapporti non sempre rosei.

Lo spettacolo, prodotto dalla Disney e da Cameron Mackintosh’s, ha esordito il 15 dicembre 2004 al Prince Edward Theatre di Londra, con un grande successo che l’ha portato in giro per il mondo, fino ad arrivare da noi.

La storia ha subito alcune modifiche, ma questo non penalizza lo spettacolo, anzi lo rende unico e ricco di sorprese.

Non mi soffermerò troppo nel raccontarvi la trama, non solo per non rovinare la sorpresa a chi da qui a dicembre volesse godersi lo spettacolo, ma anche perchè chi apprezza e conosce la storia di Mary Poppins, non ha bisogno di riassunti.

Posso però dirvi che lo spettacolo merita, artisti capaci, scenografia bellissima, canzoni coinvolgenti come lo erano nel film, insomma uno spettacolo all’altezza delle aspettative, e sappiamo benissimo che quando si conosce e si ama un personaggio o un racconto, è facile restare delusi.
Non è questo il caso, le differenze che sono state apportate rispetto alla storia come la conosciamo, hanno reso lo spettacolo meno scontato e più coinvolgente, nonostante ad un certo punto non ci si ritrovi più con la storia originale.

Il personaggio della signora Andrews, la perfida tata del signor Banks, che avrete modo di scoprire nel musical, in contrapposizione con il personaggio di Mary, è ben studiato.
Mentre per Mary basta “un poco di zucchero” per capovolgere la giornata e risolvere i problemi, per tata Andrews è molto più efficace “un cucchiaio di zolfo e melassa”, da rifilare alle sue povere vittime in modo da indulre all’obbedienza. Rigore e disciplina insomma, che come vedrete non sono tutto.

Sulla scenografia avrei molto da dire, ma anche lì non voglio svelare troppi dettagli.
Bella l’idea di strutturare il palcoscenico su più livelli, con la casa dei Banks che si alza, si abbassa e gira a seconda delle esigenze, ben studiata l’illuminazione, soprattutto il cielo stellato verso la fine dello spettacolo, d’effetto la nebbia ed i fondali effetto acquerello che creano la giusta atmosfera londinese.

Bellissimo il finale che non vi racconterò, mi raccomando però, per chi dovesse andare a vedere lo spettacolo, fate attenzione sopra le vostre teste.

Mary Poppins è magia, e la magia su quel palcoscenico non manca, come non mancano gli insegnamenti della tata più amata da generazioni.
Disciplina, ma anche comprensione, rigore, ma anche divertimento, serietà e simpatia, educazione, ma anche un po’ di follia che aiuta ad affrontare le difficoltà con più leggerezza.
Il valore del denaro, che rende tutto più semplice, ma che in fondo non può comprare l’affetto e la felicità, contrapposto al valore delle persone, al di là delle apparenze, sottolineando quanto sia importate circondarsi delle persone giuste.

Mary Poppins è un mix di emozioni dall’inizio alla fine, emozioni che ritroverete nel musical e che vi riporteranno indietro nel tempo.

In pratica perfetto!

F.M.

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